mercoledì 7 dicembre 2016

GGGiovani d'oggi

Che i tempi siano cambiati è cosa evidente, che io mi senta come la "vecchia" maestra delle elementari invece no.
Lei era (ed è) una tipa secca con i capelli corti, a me sembrava avere 80 anni, ma visto che ancora campa beata e di anni ne sono passati circa 30...presumo ne avesse tra i 40 e i 50.
Si lamentava del nostro essere vivaci e una volta, mentre uscivamo di corsa dalla scuola per andare a prendere il pulmino giallo che ci aspettava, ci disse che dovevamo andare piano, che "insomma, quando cambierete?", "MAI!", urlai io mentre facevo a gara per arrivare prima degli altri. Il giorno dopo la suddetta seccarona si presenta in classe tutta inviperita, perché voleva sapere "chi" fosse stato a risponderle in quel modo...ora, io ho tanti difetti ma un pregio ce l'ho e me ne vanto, non sono capace di dire le bugie....rimasi come una poveretta atterrita. Inizialmente restai zitta, poi, di fronte alla possibilità che l'intera classe venisse messa in punizione, mi presi le giuste responsabilità e, ovviamente piangendo (strano...eh), dichiarai la mia colpa. La Maestra ci rimase un po' male...evidentemente l'avevo spiazzata, forse quello era un atteggiamento che non si addiceva alla ragazzina di città che si era trasferita al paesello...mi rimproverò e la cosa finì lì.

Ma ancora me lo ricordo... per cui credo che l'insegnamento sia arrivato.

Ho appena terminato una supplenza in un Liceo, a un quinto. L'esperienza di queste giornate mi ha portato a questa osservazione...che i tempi sono sì cambiati, ma in peggio.
Lo scorso anno ho rinunciato alla supplenza annuale dopo un mese. Perché era terribile... due soldi in tasca fanno comodo, è vero, ma  la dignità, la passione per le cose valgono molto di più.

"Professorè, posso annà a piscià?", "Oh Professorè che veni da Roma? Oh allora te chiamamo Romanetta", "professorè, non avemo fatto gnente fino a mò", "Professorè posso annà al bagno?"

Questo un piccolo spaccato. Affiancato dal collaboratore tecnico, o come si chiama, con cui avevo una conpresenza per due giorni a settimana (su 3) il quale, dopo aver detto "Oh, fate l'esercizio di pagina 3" si sedeva alla cattedra, apriva il Corriere delle Sport (on line) e si faceva gli affari propri. Io dovevo restare lì con lui...così cominciavo a girare tra i ragazzi per vedere se e cosa stessero facendo. Uno giocava, l'altro andava su internet, la maggior parte stava ricopiando il risultato finale del laboratorio senza fare di fatto l'esercizio.
Basita, sconvolta, al limite dell'incredulità ho iniziato a cercare di far comprendere... il tecnico scocciato dice "ma va bhe lui lascialo stare che è stato assente, dai oggi gioca ma la prossima volta fai qualcosa ok?". Il suddetto ragazzo era lo stesso della "pisciata", ragazzo con problemi in famiglia che aveva già superato il numero di assenze (aveva tipo 72 gg di assenza ed eravamo a dicembre).

LASSISMO. Io ho rinunciato. Per carità c'erano anche due o tre ragazzi che meritavano ma nella mandria del resto...si perdevano. E io semplicemente ho gettato la spugna. Lo scorso anno era un primo...parliamo di quindicenni, ed era un istituto tecnico.

Quest'anno, speravo in qualcosa di meglio...insomma uno Scientifico...quello che ai miei tempi era l'antagonista di quello dove andavo io, era quello più snob...

"Professorè, posso andare al bagno?" (alle 8:15). "Professorè fino a mo non avemo fatto gnente", "Professorè, posso andare in segreteria?", "professorè guardi che noi siamo indietro anche in Fisica eh, queste cose non le possiamo fare", "Professorè tanto se a scuola va male io vado a lavorare all'acciaieria che mio padre conta e mi fa entrare, cioè io il lavoro già ce l'ho eh".

Diciottenni del 2016. Saccenti, spocchiosi, irriverenti, ignoranti. La maggior parte dei ragazzi ha difficoltà a svolgere una frazione inversa, a capire cosa c'è scritto in un libro. I libri non si portano a scuola e spesso nemmeno si aprono. Che tanto che studiamo a fare? Ma il cellulare ce lo abbiamo, e abbiamo la faccia tosta anche di metterci a scherzare, a ripassare davanti al docente. Che evidentemente non ha polso. Esistono sempre tanti casi di DSA, "guarda, quelli sono certificati e i genitori sono molto pesanti, dammi retta, se non vuoi avere problemi, basta che gli metti 6". Questo mi è stato detto da una docente.

Questa è la situazione dei GGiovani. Si salva sempre qualcuno, in quest'ultima classe ce ne stavano diversi interessati ed attenti, ma il resto...

Questa è la situazione della scuola. Ripenso alla me bambina che correva per andare a prendere il pulmino... e penso che forse non ero molto diversa...o forse sì. Mi domando come verrà su mio figlio...se correrà troppo o se risponderà male, o, ancora, se soffrirà di problemi di incontinenza come questi ragazzi di oggi.

 Per fortuna porta ancora il pannolino.