giovedì 10 marzo 2016

Tra vecchie mail e disordine

Ho cambiato computer da un mese, nel farlo ho deciso di non importare il vecchio computer sul nuovo (uso un mac e si può fare la migrazione da un mac ad un altro), ho fatto quindi la scelta di ripartire da zero, soprattutto per le mail, ho importato solo quelle importanti, selezionando, e scartando blocchi interi di corrispondenza....(avevo 42Gb di mail tanto per capire).

Vabbè, e allora? Allora sono ripartita. Mi rendo conto che per molti questa cosa non ha senso ma per me, ovviamente sì. Tra le mail importanti ho racchiuso in una cartellina tutte quelle di papà, anche quelle sceme in cui magari mi diceva solo "ho trovato questo, guarda un po'".

Però, da brava casinara quale sono, una parte di mail sono rimaste nel vecchio mac e quindi, se mi manca qualcosa devo andare a prenderle lì, e tra il cerca mittente, ordina per data ecc... ho ritrovato mail delle persone che mi scrissero dopo la lettera che venne pubblicata su la Repubblica, le ho rilette tutte...e ho provato un misto di gioia e tenerezza, per quello che ero io in quei giorni, per il cammino fatto, per la sensazione di fragilità che provo nel rileggermi, avvolta com'ero in quel dolore difficile da toccare, e ancora così vivo dentro.

In questi giorni mi sento emotivamente fragile perché due miei cari amici hanno avuto il loro secondo bimbo che purtroppo ha un problema al cuore e dovrà essere operato...e quindi l'attesa di questa gravidanza, la nascita, la preoccupazione...non so mi ha proiettato in una dimensione astratta, dove il confine tra la gioia e la paura è davvero labile. E io che ho sempre decantato e richiesto empatia dagli altri mi sono resa conto di essere paralizzata, inerme ad affrontare quello altrui.

Forse il continuo mettersi in discussione aiuta a capire, ad accettare...non lo so. Davvero, credevo, credo (?) di conoscere bene me stessa e invece forse ci sono aspetti che devo ancora decifrare, forse è giusto così, forse fa solo parte del percorso di rinascita.

Quanti angoli dovrò ancora smussare...quanto cambiare...per poi accorgermi di essere sempre io.

Quella che non tiene ordine nella casella delle mail, nemmeno sulla scrivania e forse nemmeno nel cuore.



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