mercoledì 25 febbraio 2015

Vestito ad uovo, inizio dieta

Venerdì andrò a fare queste benedette unghie, per fortuna, anche perché oggi tra sapone di marsiglia, sgrassatori vari e spugnette sembrano fatte di carta vetrata.

Dicevo che sono disordinata e, proprio per questo, sto cercando di sistemare il caos dentro casa, in un modo semplice:

Butto tutto. O regalo.

Si fa presto eh, garantisco.

La cara A. oggi mi ha visto e mi ha detto "Ti sei dimagrita?", ed ecco che l'omino del cervello, che era stravaccato e pronto per prendere il prossimo colpo al cuore, si mette sull'attenti e lancia un grande sorriso. "Dici?", mentre a questo punto sentivo inni di gloria a tutto volume, "Sì, sai che ti dico la verità ti vedo dimagrita", "Ma, non so" dico, mentre mi tocco la pancia, "No, non sulla pancia, io lì non ti ho guardata, dicevo che ti vedo dimagrita in volto", il sorriso si trasforma in ghigno, mentre dico "Bho, può essere". "Stai soffrendo per qualche cosa? Stai male?", ecco, la risposta ovvia da dare immagino sappiate quale sia, ma chiaramente non l'ho detta, ho risposto un semplice "No, non sto male".

La settimana scorsa mi trovi trascurata, mi dici che devo pensare a me, questa settimana mi dici che sono dimagrita (sulla faccia) e mi chiedi se stia soffrendo. Ora, cosa vuoi che ti dica? Come vuoi che te lo dica, soprattutto? Lasciamo stare.

Ieri pomeriggio sono andata a cambiare un paio di pantaloni di quelli che hanno il cavallo basso (stile pannolone), li ho provati a casa perché mi ero illusa potessero starmi bene. Prima di cambiarli, però, sono entrata in un negozio carino per chiedere un "vestitino, non fasciante". La commessa (ovviamente ventenne super figa) mi ha proposto nell'ordine:

-Vestito senza vita, stile sacco di patate, color beige triste
-Vestito senza vita, stile sacco di patate grande, colore nero
-Vestito nero senza forma.

Devo aver fatto una faccia strana, quando esclama: "dovresti provarlo (l'ultimo, quello deforme) devi vedere come sta addosso", "sì, ma mi sembra un  po' abbondante", ed ecco che se ne esce con un "ma questo è a UOVO, è bellissimo".
In quel preciso istante entra nel negozio un'altra ventenne, carina, e le due si mettono a discorrere sui jeans a zampa e non so cos'altro, perché insieme si sono recate in un'altra stanza del negozio, lasciandomi lì con il vestito a uovo da ammirare.

Sono uscita (passeggino annesso con piccolo maschio dormiente sopra) urlando un "Grazie, buona serata", sentivo risatine e alla fine un "Grazie ciao!".

Con il morale sotto ai piedi sono andata a cambiare questi pantaloni.

"Puoi cambiarli con questa parte di negozio, sono le cose invernali che sono rimaste, per esempio potresti prendere questo maglioncino", ovviamente il maglioncino era un maglione XXL di quelli "che vanno larghi". "Guarda, cambio con questo". Ho preso un vestitino nero, con punto vita. "sai, potrebbe essere una motivazione in più quella di entrare in questo vestito", "bhe sì, semmai lo metti l'anno prossimo". NO COMMENT


Grazie. Grazie davvero ventenne meno figa della precedente. Non so se siano le nuove generazioni, se davvero sono così panzona da meritarmi solo proposte senza forma. Ma io non ci sto.

Sono a dieta. Da domani.

Ho appena festeggiato la decisione con un cannolo siciliano.

Yeppa.






lunedì 23 febbraio 2015

Organizzazione e unghie

Sono disorganizzata, confusionaria, disordinata. In tutto.

Avevo cominciato a seguire il percorso delle Fly Lady, mi è rimasta la mania del lavello. In sostanza prima di andare a letto devi assicurarti che il lavello sia in ordine, in questo modo la mattina comincerà in maniera migliore. Funziona.

Peccato che non sia sufficiente.

La cara A. la scorsa settimana mi ha detto che mi trova "trascurata", "scusa se te lo dico eh, ti sei offesa?". "No, figurati", le ho detto. Mentre dentro di me stavo urlando e trattenendo i singhiozzi a fatica. Non sono mai stata una con i capelli in ordine e le unghie fatte, anzi, sono piuttosto aliena adal mondo del make up e del tacco. Andrea non ha mai amato che mi truccassi (un po' non essendo neanche capace a farlo risulto molto simile a un Pierrot), per cui ho sempre preferito il motto "sono così come mi vedi", solo che se prima ero una teen-ager ora sono una trentaseienne trascurata (ancora singhiozzo).

"Devi farti le unghie", ha continuato la cara A., "ma io non le ho mai portate le unghie colorate, mi danno fastidio le unghie lunghe", "devi pensare a te", ha continuato, "devi fare le unghie".

A quel punto ero un mix tra l'isterico e un demone che si tratteneva dall'esplodere.

"Ma sai, il problema secondo me non sono le unghie", ho ribadito, "ma il fatto di avere ancora un po' di pancia, mi vedo brutta..." "no, la pancia non si vede, se vai con il passeggino la gente vede le tue unghie, la pancia è sotto la giacca, e poi, scusami eh, ma hai avuto due figli...che pretendi?".

Non so cosa mi abbia trattenuto dal lancio degli oggetti, ma ho sorriso e fatto finta di nulla.

Bisogna fare presente, che nel mio disordine generale, sono anche una accumulatrice seriale, pertanto nei cassetti, accanto ai top che indossavo a 17 anni, si susseguono giacche, cappotti e quant'altro "possa tornare utile". Ero una taglia 38, questo fino a 3 anni fa, poi sono un po' cambiata. Non posso dire di essere grassa, ma non sono come prima.

Questo volo pindarico per dire che tra i giacconi che ancora indosso c'è quel piumino nero taglia 38 che si abbottona ancora, tira un po' sui fianchi, ma si abbottona. Quindi questo è sufficiente per poterlo indossare (era quello che avevo a Praga n.d.r), non posso fare grandi movimenti, ma per camminare con andatura regolare, va bene.  

Sono uscita con il piumino nero taglia 38, il capello mezzo sistemato, le lenti a contatto (che la montatura degli occhiali mi fa tristezza), e passeggino tra le mani sono andata in centro.
Niente smalto, niente trucco. Ma cavolo, piumino taglia 38.

Il passeggino consente di poter portare tante cose, oltre a Damy, così carica di roba mentre rientravo soddisfatta quando è successo che Damy ha fatto cadere il solito giochino in terra, il telefono ha cominciato a squillare, e lui ha iniziato  a frignare.  I capelli sulla faccia, il caldo del piumino che divampava, le buste che impicciavano...e, in mezzo alla gente, il piumino si è sbottonato.

Toc. Ho sentito TOC. E il bottone del piumino taglia trentotto ha ceduto, lì, sulla pancia.

Mi è venuto da piangere. Ho preso le cose al volo, ho lasciato che Damy continuasse a rompere e come un fulmine sono tornata a casa. Me lo sono strappato di dosso, ho legato i capelli, accomodato Damy tra i suoi giochi. E ho preso appuntamento con l'estetista per fare le unghie.

Forse per piacersi di più, bisogna cominciare a curarsi di se stessi. E forse, chissà, le unghie potrebbereo essere un buon input. Stasera comunque mangio una pizza con Anto, e da domani magari mi metto a dieta... oppure passo direttamente alla 42, e chissenefrega.

Devo pensarci, intanto farò un bel rosso-tardona, così A. quando mi vedrà dirà che sono migliorata.

Incomincio a organizzarmi, partendo dalle unghie. Niente non è.





mercoledì 11 febbraio 2015

decidere

Puoi decidere di prendere una pausa, per andare oltre quello che sei stata, perché alla fine il tuo spazio è uno spazio intriso di troppe emozioni, quasi sempre tristi.
Puoi decidere di non pensare, di essere altro, ma alla fine tornerai ad essere quella di sempre, perché sì, la vita ti ha cambiata ma certi bisogni sono insiti e non puoi rinnegarli.

Così come il bisogno  che ho di scrivere... e allora eccomi ancora qui.

Non voglio cambiare blog, essere altro, sono Silvia Male-detta sempre.

In questi mesi di silenzio, la vita è andata avanti, di bello c'è che Damiano a fine mese compirà un anno... e diventa oltre che grande sempre più simpatico. Ma non voglio essere una di quelle che "parlano solo di figli", per cui la chiudo qui...anche se però fa davvero ridere...(basta.)

Pedro sta rimettendo il pelo a distanza di un anno, è ancora mezzo rasato ma sembra che si stia riprendendo, con damy sono "culo e camicia" e questo non può che farmi piacere. Ronnie invece fa il solito gatto gattoso (leggi gatto che si fa gli affari suoi). È stato un Natale nuovo, con tanti pacchetti per lui (lo so che avevo detto basta, ma ragazzi... passo 24h al giorno con lui...) e tanti sorrisi da dispensare provenienti direttamente dal cuore.

La festa a sorpresa per mia sorella (riuscitissima), la mia (ieri) trascorsa senza gloria, quella di Damy da preparare. Le serate davanti al camino, qualche film da vedere dopo mesi che non riuscivo, gli amici che oramai si vedono solo in rare occasioni perché ognuno ha la sua vita e le sue esigenze (e poi fa freddo e io non esco...).

Insomma una banalità rilassante e rassicurante.

Ci sono sempre momenti di tristezza che attraversano il cuore, ma oramai ci convivo senza lamentarmi.

Puoi decidere di essere ciò che vuoi, ma se ti sei affezionata a quello che sei, difficilmente cambierai.