martedì 13 maggio 2014

Che ne sarà di noi...

Rubo il titolo dal noto film. Lo rubo e lo calzo, perché me lo domando spesso... Cosa sarà di noi? E non dico nel senso fisico, ma in generale.

Attorno vedo vite sfiorire, ammalarsi, piangere, gioire anche, ma soprattutto le vedo mutare.

Ed è cambiata così tanto la mia vita che del passato mi porto dietro solo alcuni piloni fondamentali, ma la struttura, il contorno, quella ha subito danni ingenti tanto da averla ricostruita. Anche alcune fondamenta sono andate perdute ma tutto sommato c'è un nuovo equilibrio.

Non possiamo decidere nulla a tavolino, perché poi arriva sempre qualcosa o qualcuno a cambiare la posta in gioco. Per usare un paragone matematico c'è sempre un epsilon piccolo a piacere e appartenente ai reali... A fare la differenza.

Ieri mia sorella è stata ricoverata, si è frantumata il malleolo e dovrà essere operata,  venerdì scorso è morta la nonna di Andrea, ronnie ha ricominciato a snobbare il cibo e temo che abbia una ricaduta, con gli amici ci si vede di meno, colpa mia che spesso cedo ai riposini serali per recuperare ore di sonno. Ho lui che mi fissa e dopo un po' mi regala sorrisi sbavosi...e tutto torna sereno.

Ma a volte ho anche lui che piange e la testa mi sembra stia per scoppiare, e tutto sembra impossibile.

Vivo nell'eterna fobia del dolore dietro l'angolo, perché quello non ti avvisa, a un certo punto arriva e ti colpisce e continuo a pensare "che ne sarà di noi?".

In settimana ho avuto modo di ripercorrere strade del passato e le ho ricordate con enorme nostalgia, il periodo del "tutto è possibile" o forse solo dell'infanzia, quando ad attutire i colpi della vita c'erano mamme e papà e la realtà veniva filtrata.

Oggi mia madre mi ha detto che spera che Damy possa sorridere sempre, e mi ha detto di non mostrarmi mai triste davanti a lui, che non va bene. Ed ecco che ho capito che la vita era sicuramente triste anche quando ero piccola, ma i miei genitori sono stati talmente bravi da non farmi sentire alcuno spigolo della realtà che vivevamo. Mi domando se abbiano fatto bene davvero. Perché poi, una volta intrapresa la mia vita fuori dal nido non è che sia stato facile accettare le doccia fredde che copiose sono arrivare a destarmi dal sonno beato.a

Un anno fa ho sentito la voce di mio padre per l'ultima volta. Temo anche di poterla scordare... Cerco di visualizzarlo mentre mi parla, mentre gesticola e mi spiega qualsiasi cosa con quel fare da Professore che aveva oramai insito anche fuori dal ruolo lavorativo. Che ne sarà di quanto abbiamo vissuto? Cosa  accadrà ad ognuno di noi? Vale davvero la pena continuare a mantenere vive alcune abitudini? O è il caso di cambiare anche queste?

Quante nuove persone arriveranno a popolare i nostri giorni e quante ci lasceranno? E quando tireremo le somme... Come saranno? Positive? O no?
Forse ci sarà solo un epsilon piccolo a piacere ed appartenente ai reali a rendere la somma positiva, o forse basterà un piccolo sorriso sbavoso a farci perdere il conto e costringerci a pensarci un'altra volta.

Passano i giorni, le stagioni, è passato un anno da quando il tuo sguardo è diventato opaco, ma penso a te ogni giorno, e non posso fare a meno di pensarti insieme ai miei figli, so che quando il suo sorriso è rivolto verso qualcosa che non capisco, sta sorridendo a te. Non ci sono epsilon che tengano.


lunedì 5 maggio 2014

ricorrenze

Sto bene. Sono sopravvissuta ai primi 40 giorni. Devo dire che è vero quel che si dice...superati questi la vita si semplifica, o quanto meno ci si plasma ed adatta ai nuovi ritmi.

Damy cresce e constatare la sua "lievitazione" è una delle soddisfazioni maggiori, specie perché per allattare mi sono impegnata tanto... alcuni giorni li ho passati in lacrime perché mi sentivo incapace, e tutto sembrava difficilissimo, tra tiralatte, poppate ogni 3 X 2, il sonno, il fastidio per la ferita del cesareo... ma ce l'ho fatta, ed ora guardarlo mentre fa i primi sorrisoni senza denti mi riempie il cuore di gioia.

Pedro continua a strapparsi il pelo, ed ogni carezza per Damiano deve essere seguita da una per lui che mi sta appiccicato come una cozza, Ronnie anche si è ripreso ha ricominciato a mangiare come un maiale...fin qui sembra tutto tranquillo.

Sembra..perché ovviamente non lo è, oramai lo sappiamo come funziona, no? La nonna di Andrea sta molto male... "questioni di giorni" dicono. E a me si spezza il cuore...ancora. Ok è anziana ma non per questo è facile accettare la solita "sorella morte", specie se arriva con calma portandosi dietro l'anima prescelta fra dolore e sofferenza.

Vedere lo spirito di questa donna spegnersi, dietro ad occhi che perdono di luminosità... mi fa pensare che la morte come arriva arriva...è brutta sempre. Che sia un istante come è accaduto per papà, che siano giorni come ora.

E quindi il detto "la vita toglie, la vita dà" ancora una volta si è dimostrato veritiero.

Ieri, di un anno fa, vedevo per l'ultima volta mio padre sorridente. La mania per le ricorrenze continua a perseguitarmi... ed io continuo a non accettare la sua perdita, non ci riesco proprio. Tanto che mi sono spinta "oltre" contattando una persona che "parla con le anime"...  Se una cosa ti fa stare bene e ti dona serenità, a patto che non ferisca nessuno, falla. Ed io l'ho fatto.

E ci credo. I segni in cui ho sempre creduto, che mi hanno permesso di superare (avrò superato? o sono davvero da internare questa volta?) le difficoltà continuano ad indicarmi la strada... ed io li seguo.

Però la sua perdita fa ancora tanto male... è quasi un anno... e sembra ieri... ho ancora la sua voce nelle orecchie...e tanta paura di scordarla.

Un anno fa andavo a Genova, tornavo, scoprivo di essere incinta, lo perdevo, e perdevo papà. Un vortice nero in cui cadere. Poi la luce piccola della speranza...poi la vita.

Poi lui. La mia nuova vita, la mia rinascita. Ed ora ancora uno strappo. Ma sono pronta a viverlo, non bisogna avere paura del dolore, bisogna viverlo. Non esisterebbero i giorni belli se non si conoscessero quelli brutti... è così davvero.

Il 15 maggio sarà un anno dalla morte di papà, e il 15 maggio Damy farà il suo primo vaccino...coincidenze? O un segno, l'ennesimo, che non saremo da soli...

Fuori c'è il sole... ed ho tanta voglia di scaldarmi di nuovo.