mercoledì 29 maggio 2013

Della lista vecchia e di acque sante

Avevo fatto una lista a fine anno... Faccio sempre liste, devo pianificare ogni cosa e poi vedere se l'ho realizzata. Che cosa stupida...

Bhe qualcosa però l'ho fatta...
Il viaggio di stef e Leo, il w.e. In una capitale europea (con Andrea però e non con gli amici), finito il lavoro che non sopportavo più, cominciato un lavoro nuovo, visto grey's anatomy,  messo il condizionatore, letto tanti libri che volevo leggere, mi sono comprata pure l'iPad... Dal quale scrivo e per il quale gli accenti sono messi come apostrofi... Maledetto T9 e tastiera touch... Non gli ho trovato ancora un'utilita' (apostrofo invece che accento...lo so), ma lo trovo carino e comodo per cazzeggiare, per cui ottimo.

Va bhe, non ho molto da dire... Se non che oggi la vicina dell'ufficio mi ha detto che devo farmi benedire... Parlava anche dell'acqua Santa... Ho pensato anche di berne un sorsetto quando la troverò in vendita al supermercato. Prova l'acqua benedetta e non sarai mai più maledetta....

Machecavoloeh.

A me viene da ridere... Forse perché non ce la faccio più a piangere. Però ammetto di sentirmi così invecchiata... Di colpo a volte penso che potrei anche morire...perdo l'entusiasmo per il futuro. Poi lo ritrovo, poi lo riperdo.

La vita e' una cosa difficile da gestire... Ci vorrebbe un commercialista di vita che tenga una contabilità di lacrime e di sorrisi.

Io sarei sicuramente in credito di gioia. E se poi ti fanno una compensazione con l'acqua benedetta??

Mmmmmh no.

Stasera mi sento una pluricentenaria... Vado a farmi uno shampoo, come diceva Gaber...


lunedì 27 maggio 2013

Santi e demoni (non prendetemi per pazza)

Io credo nel male. E nel bene. Ma a volte forse, più nel male.

Capita così che mi sia allontanata piano piano da quel credo che più di una volta mi ha salvato.
Ho maledetto Dio tante volte... in cuor mio credo di aver fatto anche un patto con il diavolo... anzi credo di esserne certa. Però chi fa un patto con il diavolo di solito ottiene quello che desidera e poi crepa. Se tra un po' morirò allora avrò fatto un patto con il diavolo...anche se il mio desiderio non si è ancora avverato... o meglio lo ha fatto a metà.

L'anno scorso dissi al diavolo che gli avrei dato la mia anima in cambio di un figlio. Lui il figlio me l'ha dato, e poi si è preso la sua (mia) anima. Sono arrivata a credere  questo.  Un po' ho paura...

Mi sono documentata un po'... chi ha il male dentro è soggetto a 3 sintomi:

1) LA TESTA Si dice che il male agisca sulla psiche e infatti se ti hanno fatto una fattura la prima cosa che devi controllare è  di non avere oggetti nel cuscino. Il male colpisce meglio di notte così si manifesta con l'insonnia o comunque sonno disturbato da incubi, o da altro, tanto da farti essere, una volta sveglia, più stanca di quando sei andata a dormire. Lavora piano piano, nel subconscio;

2) LO STOMACO Oltre che nella psiche può agire da dentro. Magari hai mangiato qualcosa contenente un oggetto "medicato"... disturbi gastrici o ondata di angoscia che parte dallo stomaco fino allo sterno, forte senso di sconforto e improvvisa sensazione di angoscia;

3) AVVERSIONE AL SACRO Comincia cn l'insinuazione del dubbio "ma sarà vero?", poi piano piano ci si allontana dal credo e dalla chiesa. Se si va a messa capita che si venga copiti da sbadigli, ridarella e improvvisi black out mentali mentre si recitano preghiere.

Passiamo all'analisi... e alla confutazione immediata.

1) Dormi male? Magari hai solo accanto uno che russa e 2 gatti che devono accomodarsi sopra di te
2) Se hai un po' di gastrite... ce la vedo bene in questo momento.
3) Sbadigli a messa? Diciamocelo non è il luogo più divertente del mondo, così come ti viene da ridere se senti che cantano male o ti si ferma una con il cestino per le offerte fino a che non hai svuotato il portafogli. Non ti ricordi le preghiere? Quate volte le dici al giorno?? Ah... ecco perché non ti ricordi un cavolo.

E se invece fosse vero?

Quando ero più "giovane" facevo i tarocchi, compravo "astrella" e disegnavo il cielo astrale... leggevo di tutto... dalle apparizioni delle anime, al terzo occhio...poi un giorno mi sono spaventata per aver visto una cosa... e ho smesso tutto.

Però ora ho il tarlo... non che qualcuno mi abbia fatto una fattura... ma di avere il male dentro. Quella parte agnostica ed egoista che ho che sta prendendo il sopravvento.

Allora ho pensato di agire in questo modo...

1) Mi faccio un salto a Cascia, da Santa Rita (è vicino, ieri mi hanno dato la rosa benedetta, mi sono andata a leggere la storia... e mi ha incuriosito);
2) Mi devo andare a confessare, dopo aver saputo che Papà lo stavano portando in ospedale ho avuto un raptus di follia... ho scaraventato a terra un crocefisso rompendolo in mille pezzi, maledicendo Gesù e Company urlando come un'indemoniata;
3) Devo dire di questa cosa al frate e vedere che mi dice, se mi consiglia lo psicologo allora sono matta, altrimenti con qualche ave maria e padre nostro forse me la cavo;
4) Andrò un giorno a Medjugorje, anche se Papà mi diceva sempre che i miracoli fatti lì non sono riconosciuti dalla chiesa... che è solo un'invenzione turistica....meglio Lourdes, mi diceva. Ma Lourdes è più lontano...
5) Voglio fare il cammino di Santiago;
6) Che lista lunga. -.-"

Mio Padre era molto credente, più volte dicutendo mi disse che la Fede è Fede "o ce credi o nun ce credi", diceva anche che nella vita di un cristiano è normale e sano avere dubbi. Lui non ha mai ceduto, non ha mai vacillato (o almeno non ho mai intravisto un dubbio... nemmeno dopo Alby). Così ho deciso di "riprovare" anche su questo fronte.

Quante prove da superare eh?

Santa Rita pare si chiamasse Margherita (nome che mi piace visto che è il mio fiore preferito), viene chiamata la "santa degli impossibili", a seguito delle grazie e miracoli di cause impossibili che ha realizzato. Ho deciso di affidarmi a Lei, mi sembra quasi ovvio perché...

Per allontanare il male bisogna semplicemente riaffidarsi a Dio...  

bene vs male...chi vincerà?


venerdì 24 maggio 2013

punti di vista

Ci tengo a precisare una cosa.
Questi sei mesi (sette oramai) sono stati i più brutti della mia vita. I più neri, difficili e dolorosi. Ho pianto per mesi interi, non avevo voglia di scendere dal letto, speravo che arrivasse la notte per tornare a dormire e vedere che un altro giorno era passato. Mi sono fatta forza e sono andata avanti, ho ritrovato la gioia di vivere con il cuore spezzato, ho ripreso in mano le mie cose e ne sono uscita. Poi è successo quello che è successo, la finta rinascita del mio corpo e la morte di mio padre.

Ma non ci riesco a cadere. Mi piego, mi fletto ma non cado più. Prendo questo nuovo dolore e lo metto nell'angolo dei ricordi. Ho avuto una vita felice prima di 7 mesi fa. Non mi è mancato mai nulla, in primis l'amore. Di quello mi sono sempre circondata e riscaldata.

Penso che la sfiga esista e che si concentri per bene. Penso che a questo punto pretendo dalla mia stessa vita di essere felice. La felicità esiste. Ed è fatta da tante cose...

Ricordate quando dicevo che si comincia dalle piccole cose? E da quelle ricomincio. Anzi, grazie a quelle non cado.

Credo nel disegno divino, anche se ultimamente non sono più così credente, tanto meno praticante, credo nel bene e nel male. E continuo a credere che l'amore possa fare tanto. L'amore vuole amore.

Quello che mi dispiace è essere compatita e guardata con occhi commiserevoli... ma immagino sia inevitabile. Ma per chi mi conosce sa che Silvia entro 3 secondi da quello sguardo commiserevole ti ha già mandato a quel paese.

Le piccole cose sono quelle che ci circondano, quelle che ci strappano un sorriso e ci fanno stare bene, sono una voce amica che non ti abbandona, sono mani da tenere, sono le fusa del tuo gatto, sono le fiamme del camino acceso anche se è quasi giugno, sono i fiori che continuano a sbocciare, le formiche nel formicaio in mezzo al giardino, sono gli occhi di chi ti ama e che farebbe di tutto per farti stare bene, sono le note delle canzoni che ti piacciono... e così via.

La morte fa parte della vita, prima dopo o durante, la morte appartiene alla vita.

E vivere è una scommessa, si gioca a rialzo, io ora punto e oso di nuovo... magari questa volta va bene.

Non mi sento una sfigata, non più almeno. La mia vita è la mia forza. E questa è la mia fortuna.


giovedì 23 maggio 2013

forza

Mi guardo da fuori e mi dico "poraccia!"

Mi domando quante persone si siano fatte questa domanda in questi giorni... probabilmente un sacco di gente. In realtà mi è stato anche detto: "Certo Silvia che sei proprio sfortunata!", tante volte lo scordassi...

L'ultima è stata la migliore "Sto vivendo un periodo così felice, io, che mi dispiace ti stia accadendo tutto questo".  Grazie, grazie davvero.

Sono in un equilibrio precario, ma sono abbastanza forte da riuscire a scavalcare anche questo ennesimo, brutto momento. Come se avessi qualcuno accanto a darmi la forza.

Un po' mi girano le palle però... un po' tanto.

È solo un nuovo equilibrio da trovare quello di cui abbiamo bisogno.

Andrà tutto bene... andrà tutto bene. Me lo ripeto, deve essere così.

Almeno uscisse un po' di sole.



martedì 21 maggio 2013

un passo dopo l'altro

Me lo ripeto sempre. Un passo dopo l'altro, un problema per volta.
Se fai così non solo non cadi, ma piano piano tutto diventa più semplice.

Certo mi rendo conto che se mi fermo a pensare... cazzo. Ma quante cose brutte mi sono successe? Non riesco nemmeno a capire come sia possibile continuare a pensare alla vita come un contenitore magico che prima o poi mi renderà felice. Eppure è così.

Mi sento tranquilla. Avverto la morte e il distacco da mio padre così differentemente da quello he ho provato per Alby. Per Alby era dolore che rimbombava, qualcosa che mancava e che manca. Tutto da costruire, sogni infranti, aspettative deluse. Per papà invece è come aver chiuso una scatola piena di cose... non so come spiegarmi. Ma ho tutto che mi parla di lui, ho davvero la vita piena di papà. E la scatola la apro e la chiudo quando voglio. È davvero come se fosse da un'altra parte e stesse per tornare.

Che cosa strana. Quali e quanti sentimenti dentro. Quanto è strano l'animo umano.

Non dormo a casa mia da una settimana. Sono tornata a casa come un ladro, veloce a prendere vestiti, accarezzare i miei bimbi pelosi (Pedro per la cronaca continua a perdere pelo... gli ho detto che bisogna che faccia da solo e che si tranquillizzi... che ora non è il momento di dargli gli ansiolitici...verrà il caldo e starà fresco). Eppure anche la mia vita di sempre mi chiama, ma sa aspettare. Un passo dopo l'altro. Un problema per volta.

Chissà se tutta questa sfortuna sia piovuta perché ho avuto tanti anni felici... vita cara, facciamo che ti fermi un attimo?

Fermiamo questo vortice di vicende? Oppure prova a girare nell'altro verso... a forza di girare mi hai strozzato...ora slegami.

Io continuo a mettere un piede dopo l'altro... te fai un po' come ti pare.

Grazie a tutti per il sostegno, come sempre preziosissimo. Meno male che avevo cominciato questo blog con tanto entusiasmo... e come si chiama il blog...no, vabbé, parliamone...

Ancora.





Io e mia sorella siamo cresciute a pane e de andrè...

ho avuto anche la fortuna di conoscerlo...(ecco, ora potete  vedere che sono stata anche fortunata... non sono solo una sfigata...) :-P

lunedì 20 maggio 2013

Ricominciare

Ricominciare. Di nuovo. Ancora una volta.

Rivedere che le priorità si sono modificate ancora. Sentire di dover proteggere il nido che ti ha cresciuto. Sentire di non voler mandar perduto nulla.

Sapere, ancora una volta, che il cammino da fare è arduo, ancora una volta la salita. Ma essere certa che ce la puoi fare. Sì, ne sei certa.

Questa la lettera che ho letto a papà il giorno del suo funerale, io che ai funerali di solito piango tantissimo, sono riuscita  a restare calma, a leggergli le mie parole, riscaldata da quel senso di calma che più volte, per chi mi ha letto nei mesi scorsi, ho provato da Alby. Tutto questo deve avere un senso...deve esserci un senso. Non posso pensare che la mia vita si sia accartocciata in un attimo per nulla.

"Ho sempre avuto paura del momento in cui ci saremmo dovuti separare, ed ho sempre immaginato ch questo sarebbe avvenuto tra tanto, tantissimo tempo, speravo che fossi immortale.
I figli sperano che mamma e papà ci siano per sempre.
Ma la vita prevede che questo distacco avvenga, prima o poi, ma non si è mai pronti, alla morte non ci si abitua mai. Sei andato via in un istante. Ho ancora in testa le ultime cose che ci siamo detti, salutandomi come sempre con un "ti passo la mamma". Non le hai mai capite le lunghe telefonte con mamma e se ero giù preferivi passarmela, quasi tu non trovassi le parole adatte in quel momento. Ma ce ne siamo detti sempre tante di cose.
Non ho rimpianti, non ho rimorsi.
Sento di aver vissuto a pieno la mia esistenza con te, presenza fondamentale, modello da seguire e da ammirare. Un papà perfetto, con tutti i suoi difetti.
Ti sono grata per tutto quello che  hai insegnato a me e Stefania, per il modello d'amore e legame indissolubile che ci hai mostrato con mamma. Un amore che dura da 41 anni, sempre vivo, mai sopito. Che niente e nessuno ha mai scalfito.
Mi risulta impossibile non vderti arrivare accanto a mamma. Mamma e papà. Gianni e Teresa.
Ma la vita fa giri strani. Dicevi sempre "Quando è ora, è ora". Ma "ora" non doveva arrivare.

Da piccola, quando un giorno ti dissi che una mia amica non mi capiva mi dicesti una cosa che non ho mai scordato. Che la vita è come salire una montagna, c'è chi la sale prima degli altri e che per questo vede un panorama più o meno vasto a seconda di dove si trova.
Mi avevi detto che io ero un pochino più su della mia amica e che vedevo cose che lei ancora non capiva ma che, prima o poi, avrebbe compreso.

Ovunque il mondo ora mi parlerà di te. Sarai nella costellazione di Orione e Cassiopea, sarai in autunno le foglie delle quercie che cadono e che bisogna raccogliere, sarai la primavera che si sveglia negli alberi del Braccone, sarai il "candidum Soracte" quando lo vedrò andando a Roma, sarai gli uccelletti che vedrò dal davanzale e di cui non ricordo nemmeno un nome. Sarai la vita che intorno continuerà.
Grazie per tutto quello che mi hai dato, per i valori che mi hai insegnato, per il saper valutare le persone per quello che sono e mai per quello che hanno, per l'onestà, la generosità e la semplicità di cui ti sei sempre vestito. Grazie per tutti i momenti meravigliosi che abbiamo vissuto; dei discorsi fatti, dell'amore con cui ci hai sempre protette e delle passioni che ci hai trasmesso.
Continueremo a fare in modo che nulla vada perduto.

Faremo in modo che la forza della nostra famiglia ci tenga sempre insieme e te sarai con noi, perché vivo ricordo e presenza tangibile ovunque.
Mi dispiace per il dolore che ti ho provocato in questi mesi, quel dolore dal quale, come mi avevi detto una volta, avresti voluto proteggermi. E come avrei voluto proteggerti io, ora.
Dacci la forza per andare avanti, per poter continuare a scalare la montagna e raggiungerti in cima, dove vedremo insieme un panorama unico.
Ti vogliamo bene"

E così eccomi qui a scrivere ancora... catapultata nella realtà di qualche anno fa, dormire nella mia cameretta, circondata da quell'odore di casa che fa sentire che "andrà tutto bene". 

giovedì 16 maggio 2013

Non rimandare mai

Lunedì credevo di essere di nuovo nel baratro più nero. Invece... Invece la vita e' capace di stupirci ancora di più. Martedì mattina dovevo andare a fare le analisi con mamma e papà, dovevamo fare colazione insieme. Mi sono svegliata con la speranza nel cuore, questo mio cuore così piccolo e fragile.... Una telefonata ha cambiato per sempre la mia vita. Mia sorella che mi dice "Papa' si è sentito male, fai uscire Andrea dal lavoro e vieni all'ospedale".

La corsa con la macchina, la notizia di un'emorragia cerebrale, la vita appesa a un filo, il trasporto con l'elicottero all'ospedale gemelli di Roma.

Papa' e' stato dichiarato morto ieri mattina.

Non ho più il mio splendido papà.

La mia vita e' cambiata davvero. Il mio bisogno di essere figlia spazzato via.

Se vi devo dire la verità il mezzo aborto di lunedì non mi interessa. Non mi interessa nemmeno diventare madre. Ho così bisogno di essere figlia... Non rimandate mai nulla con chi amate.

Non ho rimorsi, non ho rimpianti. Ho una vita piena zeppa di condivisione con i miei genitori. Ho condiviso ogni secondo. Gioie e dolori. Mi piace Pensare che Papa' sia con Alby.


Ho il cuore spezzato...ho così tanto vuoto dentro... Ma sono grata a mio padre per tutto quello che mi ha insegnato, per come mi ha cresciuta. Papa' ha donato gli organi, e grazie a lui 3 persone da ieri sera  hanno ricominciato a vivere.

Non rimandate mai nulla... La vita ci sorprende e ci annienta in un solo secondo.

Ciao Papa'.





lunedì 13 maggio 2013

Gli incubi a me, i sogni agli altri

Succede che ti senti di nuovo in forze, di nuovo felice, di nuovo viva.
Succede che decidi di ricominciare a vivere, e di lasciare gli argini che ti hanno protetta in questi mesi. Succede che vai a Genova e che stai benissimo, mangi bene, vedi cose belle, stai mano nella mano con l'amore della tua vita.
Succede che hai un ritardo e cerchi di negarlo, succede che ti lasci convincere e fai un test, anzi due.

Il primo ti dice "forse", il secondo ti convince perché è digitale e non lascia spazio a fraintendimenti. Tu sai leggere e quello è fatto proprio per chi non vuole interpretare : incinta 1-2.

Succede che ti domandi se sia davvero  possibile essere felice ora... Che inizi di nuovo a fantasticare, a contare, ma lo dici solo alla famiglia, perché prima vuoi essere certa, vuoi essere sicura. Anche se sai che la sicurezza potrai averla solo quando sarà materialmente tra le tue braccia. Ma vuoi comunque provare ad essere felice... Sai bene che la felicità e' fatta di attimi, istanti... E devi afferrarla.

Succede che però non sei convinta... Il sesto senso si dice, no?

Succede che sei felice un giorno.

Succede che il tuo corpo rinneghi  la tua rinascita macchiandola di sangue.

Così la felicità dura un giorno.... Un attimo. E oramai, cazzo Silvia, dovresti averlo capito.

Succede che non ci credi più, che gli occhi impauriti di chi ami, il tremore alle mani e quel senso di disperazione che ti pervade quando non sai cosa fare, di fronte a qualcosa che non puoi fermare, bhe... Ti segnano ancora. E ti domandi se riuscirai a superare anche questa bastonata.


Succede che forse quel test aveva ragione, e che se avessi aspettato solo un giorno in più sarei stata ancora felice, perché ignara. L'ignoranza rende tutto semplice.

Non avevi un nome non lo avresti avuto fino alla fine, ti avevamo dato una sigla, come si fa con i programmi... Eri XGM1.2

...e come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose...




mercoledì 8 maggio 2013

Meraviglia

Ho le parole strozzate in gola... Il cuore colmo di affetto: Questo il motivo...


Domani partiremo per Genova, il regalo fatto da Steff e Leo. Domani, dopodomani e sempre... Vi sarò, ti sarò grata.

Alby, piccolo fiore di ciliegio, girandola nel vento, presenza nel cuore, per tanti.


martedì 7 maggio 2013

Falsi piani

In alcuni momenti mi sento così orgogliosa di me... così felice di quello che sono... che mi sbrodolo proprio. Ora è uno di quei momenti. Sarà questo nuovo posto, sarà il vostro affetto... il vostro esserci prima, dopo e durante. Oggi piove, ma mi sento così orgogliosa...

Ieri c'era una festa di compleanno del figlio della cugina di Andrea, io non ci sono andata, sia perché non ne avevo voglia (alzi la mano chi, non avendo figli, desidera ardentemente i compleanni di bambini urlanti e sudati), sia perché non ne avevo voglia... (già detto eh? Rafforzo il concetto.)

Ritornare in vita, comporta anche lo "sguardo di pietà", "le domande incalzanti", "i banali luoghi comuni". E proprio non avevo voglia di nessuna di queste cose. Ho lasciato la patata ad Andrea, che si è beccato in ordine ognuna di queste cose. Rispondere affermativamente alla domanda "ci state riprovando?" esercita un potere calmante nella persona con cui stai parlando, una sorta di "cosa buona e giusta". Meno male va, basta così poco per rendere tutti tranquilli.

Sono orgogliosa di me, di Andrea, di come siamo riusciti ad affrontare tutto. E di come continuiamo a "viaggiare". Eppure a volte mi guardo come riflessa, come da uno specchio. A volte rinnego il mio passato. Lo ammetto a volte lo dimentico anche.

Sono su un piano diverso ora, che sia solo un piano falsato dalla prospettiva? Chissà.

Eppure da qui mi vedo e mi piaccio. E mi sento orgogliosa.

Pertanto ci rimango.

Pedro continua a perdere pelo... la settimana scorsa siamo stati via per un paio di giorni... anche questa settimana andremo via... magari in questo modo risolvo il problema della muta stagionale, una volta per tutte. Povero Pedrino. La prossima settimana lo porto dal vet, sono già d'accordo. Forse comincia una cura "calmante", e questa cosa non mi piace. Forse dovrebbe iniziare a  scrivere anche Pedro.

Nella giornata di nascita del mio blog, è morto Andreotti. Vorrà davvero dire l'inizio di qualcosa di diverso? Chiudere con il passato? Ovvio.

Resto ancora qui, su questo piano falsato, perché si sta proprio bene. 


lunedì 6 maggio 2013

Noi creiamo i nostri demoni

Eccomi qui.

Ci sono momenti in cui si rende necessario fare delle scelte, avanzare o tornare indietro, fermarsi o correre anche se la milza ti fa male. Io ho fatto una scelta, quella di voltare  pagina, di smettere di rotolarmi nell'illusione  ottica  di quello che non c'è . E avanzo. Piano, a volte veloce, altre ancora mi fermo per il bruciore delle gambe. Perché quando corri e non sei allenato c'è un istante in cui ti domandi se ce la farai o se il cuore si fermerà  prima che tu possa raggiungere la mèta che ti sei prefissata. A me succede di avvertire quell'istante preceduto dal sapore di ferro in bocca.

Ieri sera ho visto "Iron Man 3", c'è una frase che Tony dice e che mi ha colpito "noi creiamo i nostri demoni". Quanto è vera. Sento la necessità di andare oltre, lasciando quello che è stato il mio rifugio nei mesi più tristi della mia vita. Sento il bisogno di vestire la nuova me di altro. Ho cercato di non contare, ma il mio orologio biologico continua incalzante la rassegna del "oggi sarebbe stato, oggi è...".

E io oggi cambio. Segniamoci la data, 6 maggio 2013.

Per chi mi ha conosciuto nel cammino precedente, per chi mi vuole conoscere, per chi semplicemente mi ignorerà. Eccomi.

Silvia Male-detta, in tutte le sue sfaccettature.

Staccata dal bagaglio emozionale di ieri. Verso quello di domani.

Ho bisogno di scrivere, ho bisogno di dire anche un mucchio di cavolate.

Ho un neurone solo e in quest'ultimo periodo a forza di girare è cresciuto... e quanto ho pensato.

I pensieri negativi li lascio a valle, avanzo verso la cima con solo quelli positivi.



Buongiorno mondo, buongiorno  a me!